Wednesday 13 May 2015

Complexity Institute and Buddhism

http://www.complexityinstitute.it/?p=4406

UN SE’ PRIVO DI SE': L’IDENTITA’ RELAZIONALE

Rinunciando all’illusione di identificarsi con il proprio “io”, rimane una domanda inevasa: come poter mettere a disposizione degli altri il proprio io, se non lo si riconosce? Cosa mi rimane da donare per la costruzione di quella mente collettiva universale che auspichiamo se rinuncio al mio “io”?

IDENTITA’ ESCLUSIVA ED IDENTIFICAZIONE

Per affermare il proprio interesse, l’individuo assume una immagine di sé, o auto-immagine, che gli consente di agire scegliendo un’adeguata identificazione di contesto. L’auto-immagine prevalente che la persona si genera nel corso della vita tende a divenire immodificabile e, solitamente, anche irrinunciabile.


http://www.complexityinstitute.it/?p=4283&

Identità personale ed Interdipendenza:  tra Complessità e Buddhismo

L’emergere del proprio mondo interiore risulta qualcosa di impalpabile e di non concretamente definibile: dove inizia il proprio sé rispetto a ciò che è considerato come altro? Quando è possibile parlare di una propria identità e di un proprio mondo interiore? Che cosa è la propria identità?

http://www.complexityinstitute.it/?p=2067&

IDENTIFICAZIONE CON IL PROPRIO ‘IO’

“Tutti noi sappiamo che dall’infanzia alla vecchiaia cambiamo continuamente. Il corpo non è mai lo stesso e la mente acquisisce nuove esperienze a ogni istante che passa. Siamo un flusso in costante trasformazione. Nel contempo, riteniamo tuttavia che al centro di tutto ciò ci sia qualcosa che ci definisce, qualcosa che essendo rimasto costante a partire dall’infanzia definisce “me”. 

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